pian piano mi ci sono appassionata sempre più
ora ogni momento è buono per tuffarmici
è un libro di uno scrittore Giapponese,
ambientato a Tokyo
e
a parte i temi trattati,
che sono molteplici e intrecciati tra loro lungo la trama
(la morte, la storia, la religione, la violenza, la famiglia, l’amore…)
poco a poco mi sono addentrata nella vita dei protagonisti
e in qualche modo,
in piccola, piccolissima parte sto iniziando a comprendere lo spirito di un popolo
che racchiude in se il rispetto sacrale per le tradizioni
e una proiezione verso il futuro e la modernità incredibili.
Il libro si intitola
“1Q84”
(vi ho messo il link a wikipedia, se siete curiosi)
quando è uscito in Giappone, ormai qualche anno fa,
è diventato il romanzo più venduto di quell’anno.
Durante lo svolgimento della trama
uno dei protagonisti:
Tengo,
in casa si prepara la cena,
ho letto questa parte in uno dei tragitti da casa al lavoro
e il mio pensiero è stato immediatamente quello di seguire i suoi gesti,
ed ecco la ricetta tratta direttamente dalle pagine del libro:
Tengo tagliuzzò finemente lo zenzero.
Fece la stessa cosa con il prezzemolo cinese.
Sgusciò i gamberi e li lavò sotto l’acqua del rubinetto.
Aprì una tovaglietta di carta e sopra dispose ordinatamente i gamberi
uno a uno come soldati in fila.
Poi riscaldò una grande padella, versò dell’olio al sesamo bianco,
e la inclinò per ungerla in modo uniforme.
Quindi rosolò a fuoco lento lo zenzero.
Tengo mise del sedano e dei funghi nella padella.
Alzò il fuoco al massimo e scuotendola leggermente,
mescolò bene gli ingredienti con una spatola di bambù.
Aggiunse sale e pepe.
Quando le verdure cominciarono a prendere colore,
aggiunse i gamberi dopo averli scolati.
Mise di nuovo sale e pepe, versò un bicchierino di sakè.
Poi aggiunse un po’ di salsa di soia e per finire il prezzemolo.
Quando i gamberi con le verdure furono pronti,
Tengo li travasò dalla padella a un grande piatto.
Prese una nuova lattina di birra dal frigo e seduto a tavola,
sempre immerso nei propri pensieri,
cominciò a mangiare la pietanza ancora fumante.
(In aggiunta l’ho accompagnata con del riso venere)
20 Comments
Paola
5 Maggio 2013 at 18:39Che belli i colori di questo piatto! Non conosco il libro ma mi hai davvero incuriosita, penso che me lo procurerò per leggerlo! Un bacio e buona serata
paola
paneacqua
5 Maggio 2013 at 19:26Ciao Paola,
lo consiglio, sicuramente lo spirito orientale e' decisamente ben descritto nell' intreccio della storia. ..quel misto di precisione, attenzione ai riti, quella sobrietà dei comportamenti, uno sguardo verso la tradizione e uno verso la modernità…insomma ci ho trovato tutto quello che mi sono sempre immaginata sulla cultura giapponese. Buona serata a te, cara amica di blog 🙂 Cri
Piovonopolpette
5 Maggio 2013 at 18:42Mi piacciono molto i libri di Haruki Murakami, questo non l'ho ancora letto, ma lo farò presto! E poi s'imparano anche nuove ricette 😀
paneacqua
5 Maggio 2013 at 19:28E' il primo che leggo…cercherò gli altri. Un bacione e buona settimana.
Cri
Dani
5 Maggio 2013 at 19:45Devi sapere che in casa mia regna da anni la "disputa Murakami". Io lo odio, il mio Assistente lo ama. Io però, per poterlo criticare leggo regolarmente tutti i suoi libri(il surreale che li pervade mi fa quasi stare male) così la disputa ha sempre nuovi spunti 😉
Per farmi del male per bene ho accumulato i due volumi 1Q84. L'Assistente sta finendo il primo poi passerà a me… Già so come andrà a finire…
Però questo piatto mi piace tanto, quindi almeno qualcosa lo si può salvare 😉
Baci
paneacqua
5 Maggio 2013 at 20:12Dani, bella questa lotta tra "il bene e il male"…quindi possiamo dire che Murakami ha fatto un piccolo centro anche con te…almeno culinariamente parlando ;)) un bacione, Cri
sississima
6 Maggio 2013 at 9:24colorato e gustosa questa ricetta, da provare!! Un abbraccio SILVIA
paneacqua
6 Maggio 2013 at 12:45Ciao Silvia,
si molto sfiziosa, a me è piaciuta molto!
Un bacione,
Cri
F.
6 Maggio 2013 at 18:05Mamma mia Cri mi hai fatto venire una fame!! E anche voglia di leggere questo libro! Buona settimana, un bacio, Fede
paneacqua
7 Maggio 2013 at 9:09Ciao Federica,
ho visto che hai dato l'esame, complimenti, ora vengo a farteli…:)
Si dai prova a leggerlo e poi mi dici che ne pensi!
Buon meritato riposo,
Cri
sandra indovinachivieneacena
6 Maggio 2013 at 19:14è bellissimo cucinare come dici tu e lui (tengo): con amore, con dolcezza, accompagnando i gesti con passione e seguendo lo svolgimento della preparazione… e se poi risulta un piatto così, beh, meglio non si puo' Cri!
bello, bella.
ciao
Sandra
paneacqua
7 Maggio 2013 at 9:11Ciao Sandra,
anche secondo me dalla descrizione della ricetta e dei gesti di tengo, traspare una cura nella preparazione che denotano l'amore per ciò che si fa, ed è un ingrediente che fa la differenza, in tutto.
Un bacione,
Cri
P.s. fammi sapere come è andata per il tuo ragazzo
Susy Bello
7 Maggio 2013 at 12:05Grazie per essere passata dal mio blog……e complimenti per l'idea di abbinare un piatto ad un libro, ad una ricetta raccontata!
Un salutone Susy
paneacqua
8 Maggio 2013 at 13:04Ciao Susy,
figurati, è stata una piacevole scoperta!
Baci,
Cri
Roberta Morasco
7 Maggio 2013 at 12:48Ciao Cri!!!
Ho già sentito parlare moltissimo di Murakami, ma ancora non sono riuscita a leggere nulla, adesso sono anche più curiosa, messo nella lista dei libri per la vacanza!
Ottima questa ricetta, e bello il post!!! Baci! Roberta
paneacqua
8 Maggio 2013 at 13:06Ciao Roberta,
infatti anche io l'ho sempre sentito…letto le recensioni…ma non avevo mai letto nulla, fino ad ora…consiglio!
Bacioni,
Cri
ann@...
8 Maggio 2013 at 3:13che delizia… complimenti ^_^ mi fermo molto volentieri…
a presto!!!
passa a trovarmi … mi farà piacere
ann@ di http://unpodibricioleincucina.blogspot.it/
paneacqua
8 Maggio 2013 at 13:07Ciao Ann@,
grazie della visita, contraccambierò volentieri.
Ciao,
Cri
paneamoreceliachia
9 Maggio 2013 at 10:07Di Murakami ho letto solo Dance, dance, dance; adesso vado a leggere qualcosa su questo titolo, ma se tu mi dici che prende, allora io mi fido più di te che di Wiki. Bella questa ricettina… solo per questa mi sa che vale la pena prenderlo davvero il libro.
baci
alice
Serena | SereInCucina
12 Maggio 2013 at 9:44Io adoro leggere. E non conosco questo scrittore, quindi me lo segno. Senti, ero passata da NewYork e vuoi che non passi da Londra? Un bacino gigante, presto rientrerò con un nuovo post anglosassone! Sere